Dicembre 1944

Nel dicembre del 1944, "Noi Donne" indisse un referendum fra i propri lettori per sondare quale fosse la loro posizione a proposito del suffragio femminile. Si chiedeva, fra l’altro, se le donne italiane dovessero partecipare alle elezioni amministrative e politiche in parità assoluta con gli uomini, quali cariche pubbliche erano ritenute più adatte alle attitudini femminili e se il desiderio di partecipare direttamente alla vita politica fosse allora molto diffuso fra le italiane. Le stesse domande vennero poste a diverse personalità politiche.

Palmiro Togliatti (Partito Comunista)

È favorevole al voto politico e amministrativo delle donne?

Senza dubbio, in senso attivo e passivo; penso che sin d’ora le donne debbano essere chiamate a ricoprire cariche pubbliche.

Per quali motivi è favorevole al voto alle donne?

Per motivi generali di principio e perché ritengo che le donne, partecipando attivamente alla vita politica, possano dare un enorme contributo alla liquidazione completa del fascismo e alla creazione di un’Italia libera, democratica, pacifica e progressiva.

Quali ostacoli esistono? Come ella pensa si possano superare?

L’ostacolo principale, più che nelle posizioni di determinati partiti, sta nel fatto che le donne stesse e, naturalmente i partiti politici che vogliono la parità politica completa tra la donna e l’uomo, non sono ancora riusciti a porre con sufficiente energia davanti a tutto il paese il problema della conquista del diritto di voto per le donne. L’ostacolo si supera quindi interessando a questa lotta e facendo partecipare ad essa tutto il popolo.

Crede possa esserci un programma comune per tutte le donne, dopo aver ottenuto il voto?

Mi pare che un tale programma possa essere trovato. Esso dovrebbe essere un programma di carattere nazionale e sociale, che tendesse a far partecipare in modo attivo le donne alla ricostruzione del nostro paese e prima di tutto a dare un sollievo alle miserie più gravi del popolo lavoratore, dei bambini, della gioventù, dei vecchi. Le donne potrebbero dare al paese in tutti questi campi un esempio di vera solidarietà nazionale disinteressata e di lotta concorde per il rinnovamento dell’Italia, che il fascismo e la guerra hanno portato alla rovina.

Pietro Nenni (Partito Socialista)

È favorevole al voto politico e amministrativo delle donne?

Sono assolutamente favorevole al voto alle donne. Ritengo che debba loro essere accordato in condizioni di parità assoluta con gli uomini. Esse debbono quindi non solo poter eleggere, ma poter essere elette. L’unico modo, però, per far acquistare alle masse femminili la piena coscienza dei loro diritti e dei loro doveri, che talvolta può loro ancora mancare, è di ammetterle alla vita politica. Il fatto di dar loro il voto le obbligherà a riflettere e a considerare con serietà i problemi delle elezioni, della vita nazionale che prima ritenevano, a torto, non adatti alla loro qualità di donna. […].

La donna italiana può aspirare quando ne ha la capacità necessaria a tutte le cariche pubbliche fino a quella di presidente del Consiglio. 

Il sesso non deve più costituire un ostacolo pregiudiziale.

Dico ciò perché ritengo che la donna italiana abbia meritato con il suo contributo al lavoro, e oggi anche alla guerra, di partecipare alla vita politica ed amministrativa del paese.